Traduzioni in spagnolo di documenti e certificati

Traduzioni in spagnolo di documenti e certificati e testi vari in 48 ore

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Prima di entrare nel dettaglio, cerchiamo di capire come è nata e si è sviluppata la lingua spagnola.

Colonizzazione dei romani

Una volta sconfitti ed espulsi i Cartaginesi con la seconda guerra punica, Roma occupò la penisola iberica fondando una nuova provincia: l’Hispania.  Dopo numerosi secoli di dominazione i popoli di quel territorio avevano completamente assorbito la lingua e la cultura latina.  Il latino divenne la lingua dominante della penisola. Ovviamente, come spesso capitava, il latino che la gente parlava era diverso da una provincia dell’Impero all’altra.

 Invasioni dei popoli germanici

Anche in Hispania l’Impero Romano non resse all’urto dei popoli germanici che con le loro invasioni spezzettarono la penisola in diversi regni. Nel 416 i Visigoti si stabilirono nella penisola Iberica dopo aver sconfitto i Vandali e gli Alani. Qui essi iniziarono quindi ad assimilare la lingua e la cultura latina che andò ad arricchire la loro lingua. I Visigoti pur regnando per tre secoli lasciarono un’eredità culturale insignificante. Si pensa che già intorno al 600 il latino Volgare non esistesse più in nessuna ex-provincia dell’Impero e fosse stato rimpiazzato dalle varie lingue romanze. Nella penisola iberica avvenne la stessa cosa.

Invasione degli arabi

Gli Arabi invasero la penisola Iberica nel 711 e la occupano in pochi anni. Tentarono di penetrare anche in Francia ma vennero respinti a Poitiers dall’esercito di Carlo Martello. Le popolazioni in Spagna (latini e Visigoti) non vennero tuttavia sterminate o costrette a convertirsi all’Islam: in cambio di forti tributi venne loro concessa libertà di culto e di lingua; non furono pochi i cristiani, soprattutto nobili, che decisero di convertirsi alla religione musulmana per non perdere i propri beni e poter così godere degli stessi privilegi concessi ai Mori.

All’inizio le spedizioni arabe furono puramente militari, ma ben presto gli invasori iniziarono a sposare donne cristiane; questo favorì il clima di tolleranza che caratterizza la loro dominazione.

Man mano che si formavano i primi regni indipendenti si assistette al tentativo da parte dei cristiani di cacciare gli Arabi dalla penisola.

La “Reconquista” si protrasse per circa otto secoli e, mentre i regni cristiani furono caratterizzati da un’economia agricola, nella Spagna araba fiorirono le arti, le lettere e le scienze.

Nei secoli VIII e IX, il latino si trovò ad affrontare una fase di declino ormai irreversibile. Nel corso del X secolo alcuni scrittori cristiani che si erano convertiti all’islamismo (mozárabes) tentarono di arginare la decadenza latina sotto la dominazione araba.

L’invasione degli arabi condizionò notevolmente la lingua spagnola soprattutto nel suo uso quotidiano, ma anche in ambito tecnico-scientifico. L’eredità culturale e linguistica degli arabi fu notevole, sia in termini di letteratura che di lingua e scienza. Oggi nello spagnolo sono presenti più di 4.000 parole di origine araba. Ciò che rimase inalterato, tuttavia, fu la struttura della lingua che, pur allontanandosi sempre più dal latino, continuò a conservarne l’essenza.

La reconquista

Con la reconquista, il castigliano, la lingua parlata nel centro della penisola iberica si diffuse nelle regioni del sud.

Ma quando e come nacque? Si ritiene che il castigliano venne formandosi in un’area comprendente la Cordillera Cantábrica e l’alta valle dell’Ebro tra l’VIII e il IX secolo nella città di Toledo. El Contado de Castilla che venne creato nelle terre conquistate dai primi re delle Asturie deve il suo nome al fatto che durante la reconquista vennero costruiti castelli per la difesa dei territori riconquistati. Per tutto il secolo IX questi territori vennero ripopolati con Goti, Cantabri e Mozarabi.

Nel X secolo vennero scritte le Glosse di Silos e quelle Emilianensi, considerate i primi testi in castigliano.

Nel XIII secolo, il re Alfonso X fece del castigliano la lingua ufficiale del regno di Castiglia e León, la lingua predominante della penisola iberica, e ordinò che tutte le opere giuridiche, storiche e astronomiche del regno fossero scritte in questa lingua romanza, anziché in latino.

Dopo la riconquista, la Spagna fu scissa in più regni: il regno Castiglia (di lingua castigliana), il regno d’Aragona (di lingua catalana), il regno di Navarra (di lingua basca), il Principato di Andorra (di lingua catalana) ed il regno del Portogallo (di lingua portoghese).

Nel 1469 i Regni di Castiglia ed Aragona furono unificati. Ciò consentì alla lingua castigliana di ampliarsi, a discapito del catalano. Fu solo nel 1512, con l’annessione della Navarra che la Spagna, come noi la conosciamo oggi, venne completamente unificata.

Elio Antonio de Nebrija pubblicò la Prima grammatica castigliana nel 1492, anno della Scoperta dell’America promossa dai monarchi cattolici Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia e della presa di Granada, ultima roccaforte musulmana. La pubblicazione della Grammatica segnò l’inizio del castigliano moderno.

XV e XVII secolo: La lingua spagnola o castigliana si nutre di italianismi che formano parole come “escopeta” e “aspaviento”; gallicismi che hanno dato origine a parole come “paje”, “sargento”, “jardín” e “jaula”, e americanismi come “cóndor”, “alpaca”, “vicuña”, “pampa”, “puma”, “canoa”, “huracán”, “maíz”, colibrì”, “cacique”, “caribe”, “cannibale”, “cioccolato”, “avocado”, “pomodoro”, “hule” e “cacao”, che provengono da diverse delle 123 famiglie linguistiche indigene delle Americhe.

Il secolo d’oro della lingua spagnola

Stiamo parlando del secolo d’oro della Spagna tra il XVI ed il XVII secolo.

In effetti, fu sotto Carlo V (che ereditò un impero immenso) che vennero lanciate le spedizioni verso le Americhe, per ampliare ulteriormente il territorio. Così, l’Impero azteco fu conquistato nel 1521 e l’Impero inca nel 1533. Nel 1550 la Spagna si trovava così alla testa del continente sud-americano (quasi per intero); delle Filippine, di Cuba, della Florida e dell’America Centrale. Ne derivò una politica linguistica spagnola che permise alla lingua castigliana di estendersi sempre più.

Nel 1605 venne pubblicata la prima parte del Don Chisciotte, il capolavoro di Miguel de Cervantes Saavedra, considerato il padre della letteratura castigliana.

La lingua spagnola alla fine dell’Impero coloniale spagnolo

La Rivoluzione francese, nel 1789, incitò la Spagna ad entrare in guerra contro la Francia nel 1793. Napoleone invase dunque la Spagna e consentì a Giuseppe Bonaparte, suo fratello, di sedere sul trono di Spagna.

Questo evento favorì le spinte indipendentistiche delle diverse colonie d’America, le quali non riconoscevano il Re. Così, nel 1826, tranne che per Cuba e Porto Rico, l’Impero spagnolo in America era scomparso.

Tra il 1833 ed il 1839, i diversi governi spagnoli resero d’obbligo l’uso della sola lingua castigliana in tutte le regioni della Spagna. A questo punto, per via del risentimento dei Catalani suscitato da questa decisione di governo, la lingua catalana andò incontro ad una vera e propria rinascita.

Nel 1898 a causa della guerra con l’America, gli Spagnoli dovettero cedere agli Americani le isole di Cuba, Guam, Filippine e Porto Rico. Nonostante ciò, la Spagna decise di continuare la propria politica colonialistica in Africa. La Spagna, tuttavia, iniziò ad indebolirsi sia economicamente che politicamente.

Il 14 aprile 1931, re Alfonso XIII partì per l’esilio e venne fondata la Seconda repubblica spagnola. La costituzione spagnola venne modificata per permettere alle regioni di Spagna di usare le proprie lingue regionali, oltre ad il castigliano.

La lingua spagnola durante la dittatura franchista

Nel 1936, si giunse alla guerra civile. L’esercito che era rimasto fedele alla monarchia e che iniziava ad indebolirsi volle rovesciare il governo attivo. La Spagna visse allora 40 anni di dittatura militare fascista, con in testa il generale Franco, aiutato da Mussolini e Hitler.

Ne seguì una forte repressione linguistica.

In effetti, per Franco – che voleva ridare alla Spagna il suo status di grande potenza che aveva conosciuto all’epoca del suo secolo d’oro – occorreva che il castigliano fosse l’unica lingua. Proprio per questo, tutte le lingue regionali (e specialmente il basco ed il catalano) vennero vietate e i libri scritti in queste lingue regionali bruciati.

Dopo la morte di Franco nel 1975, Juan Carlos I diviene re di Spagna e  cambia radicalmente la pratica della lingua spagnola.

Oggigiorno, la Spagna è ripartita in 17 comunità autonome la cui lingua ufficiale è il castigliano. Tuttavia, la Catalogna, la Comunità valenziana e le isole Baleari parlano Catalano; la Comunità di Navarra ed i Paesi Baschi parlano il Basco; la Galizia parla anche il Galiziano.

Importanza dello spagnolo nel mondo

Con l’arrivo della Spagna in America, la lingua si è diffusa in gran parte del continente, dando origine a numerosi dialetti e varianti con differenze sia nella pronuncia che nel vocabolario. Inoltre, l’influenza di altre lingue native e quella dell’inglese hanno contribuito alle diverse varianti della lingua.

Parlanti di lingua spagnola

Attualmente ci sono circa 548 milioni di persone che parlano spagnolo, concentrate soprattutto in Spagna e in America Latina, il che la rende la quarta lingua più parlata al mondo dopo il’inglese, il cinese mandarino e l’hindi.

Ecco qui una sintesi i nostri settori di specializzazione per le traduzioni in spagnolo di documenti e certificati:

Ciò che ci differenzia da altre aziende del settore è la nostra flessibilità, ovvero la nostra capacità di prendere in carico progetti di entità diversa, da quelli più corposi a quelli meno impegnativi. In questa precisa ottica di fornire il miglior servizio possibile, abbiamo adottato una procedura che ci permette di monitorare e perfezionare la qualità in ogni aspetto del processo di traduzione.

Traduttori esperti di madrelingua spagnola

I nostri traduttori, scelti sulla base di criteri di selezione molto severi, sono tutti scrupolosamente di madrelingua (brasiliani o portoghesi), oltre ad essere dotati dei necessari titoli per gestire ogni settore da quello tecnico a quello legale, dal commerciale al pubblicitario. La loro preparazione accademica deve essere impeccabile e la loro esperienza nelle traduzioni non inferiore a 5 anni.

Ecco qui di seguito il metodo di lavoro che ci consente di fornire un servizio di traduzioni di elevata qualità:

1. Valutazione del progetto e fase di traduzione

Il documento che dovrà essere tradotto in spagnolo (o dallo spagnolo) verrà prima di tutto vagliato dal nostro project manager che lo affiderà al traduttore più idoneo per quella tipologia di traduzione. Il traduttore si appresterà quindi a tradurre il testo in ossequio alle regole grammaticali, sintattiche e di forma mantenendosi il più possibilmente fedele al testo di partenza.

2. Revisione

Una volta terminata, la traduzione verrà affidata ad un nostro revisore che la sottoporrà ad un editing completo. Il revisore dovrà verificare che la terminologia impiegata sia corretta e specifica e che non siano presenti errori. Ovviamente, sarà necessario che il contenuto e il significato del testo di partenza sia stato trasferito fedelmente in quello di arrivo.

Asseverazione delle traduzioni in spagnolo di documenti e certificati

Se vogliamo che le traduzioni in spagnolo di documenti e certificati siano riconosciute ufficialmente da enti pubblici (tribunali, INPS, INAIL, agenzia delle entrate, ecc.) e spesso da istituti privati come banche, compagnie assicurative, ecc., tali traduzioni dovranno essere asseverate. Ciò vuol dire che il traduttore dovrà recarsi in Tribunale innanzi al Cancelliere preposto per giurare la traduzione eseguita. Dopo tale procedura, il documento tradotto ed asseverato sarà legalmente valido a tutti gli effetti e potrà essere presentato ad un qualsiasi ufficio della pubblica amministrazione o istituto privato.

Legalizzazione ed apostille delle traduzioni in spagnolo di documenti e certificati

Se i documenti tradotti in lingua straniera devono essere presentati all’estero, essi dovranno anche essere legalizzati, oltre che asseverati. La legalizzazione è un procedimento mediante il quale si garantisce l’autenticità della firma del funzionario che ha effettuato l’asseverazione. Sarà possibile verificare l’autenticità del documento legalizzato collegandosi ad un sito web governativo.

Traduzioni di documenti e certificati in altre lingue

Oltre alle traduzioni in spagnolo di documenti e certificati, il nostro studio è in grado di fornire traduzioni in numerosissime altre lingue europee ed extra-europee. Ecco qui la lista delle lingue supportate.

Per ricevere maggiori informazioni sul nostro servizio, potete contattarci telefonicamente, per email o Whatsapp.

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